GLI CHEF DEL BALTHAZAR
Sono italiani, giovani, sempre disponibili a una chiacchierata e sono parte integrante della grande famiglia del Balthazar. Sono disponibili a realizzare piatti ad hoc e non dicono mai di no anche a chi arriva fuori orario. Il Balthazar per gli chef è un teatro nel quale posso esprimersi al meglio, dando sfoggio della loro bravura e coltivando le loro passioni, per la gioia dei nostri clienti. Rendere amichevole e unico questo ambiente fa parte della nostra natura.
DAVIDE CALLEGARI
Sono l’head chef del Balthazar di St Moritz. Ho sposato la filosofia del locale sin dalla sua inaugurazione e continuo a credere nel progetto con passione e dedizione. Faccio questo lavoro da quando avevo 17 anni: ho fatto esperienza all’estero come chef privato e in ristoranti diversi ma tutti con una mission in comune: offrire sempre e solo il meglio. Non sono arrivato al Balthazar per caso. In un certo senso l’ho scelto. Ed è una scelta che rifarei ogni giorno. Mi piace descrivere la mia cucina qui al Balthazar come una cucina sincera, con una base “casalinga” ma con influenze e tecniche moderne, aggiornate e sempre al passo con i tempi. Qui al Balthazar siamo costantemente alla ricerca di materie prime di eccellenza, sulle quali non badiamo a spese perché ci piace “coccolare” i nostri clienti offrendo loro sempre e solo il meglio. Le mie precedenti esperienze in giro per il mondo mi hanno fatto maturare una sfrenata passione per la ricerca di cose nuove, di abbinamenti unici e di “chicche” introvabili e rare, sempre da abbinare con attenzione ai piatti tradizionali, quelli cosiddetti “di una volta”. Il mio signature dish è la Carbocalamaro®, da anni ormai parte integrante del menù del Balthazar: si tratta di una tagliatella di calamaro abbracciata da una vellutata salsa a base di rosso d’uovo, parmigiano e pecorino, con lo sprint del pepe tostato e del bacon croccante. È una sorta di carbonara senza pasta ma con il calamaro, appunto. Da provare almeno una volta nella vita.
ANDREA FORLANI
Ho 31 anni e da circa 10 faccio il pizzaiolo. La mia avventura professionale è iniziata quando avevo solo 21 anni. È stata la mia curiosità a darmi la spinta: ammiravo l’arte dei pizzaioli esperti che lavoravano con me e volevo imparare. Così ho voluto mettermi alla prova con l’arte della pizza, prima nel tempo libero e poi sempre più seriamente: fino a quando sono riuscito ad affiancare i pizzaioli più esperti con cui ho avuto la fortuna di lavorare, imparando da loro l’arte e i trucchi del mestiere. Tra le tante cose da sapere sul mondo della pizza, la prima riguarda l’impasto: quest’ultimo può essere fatto in tanti modi ma quello che preferisco è il tipo napoletano, ovvero con pochissimo lievito e un minimo di 48 ore di lievitazione. Dopo anni e anni di prove ed esperienza, oggi posso dire che l’impasto è la cosa più importante delle mie pizze, almeno tanto quanto la tecnica per cucinarle. Quest’ultima è l’altra parte fondamentale del mio mestiere: nessuno può fare una buona pizza semplicemente mettendola nel forno e aspettando che sia pronta. La pizza va seguita, girata e controllata durante tutta la cottura, per farla cuocere alla perfezione e per poterla togliere dal fuoco soltanto quando è pronta per essere mangiata. Buon appetito!